GIUDICE DI PACE: ABBIAMO I LOCALI, USIAMOLI.

Innumerevoli gli uffici della macchina amministrativa locale che sono venuti meno all’indomani del sisma del 2016: una macchina fondamentale, un raccordo imprescindibile tra l’autorità regionale e nazionale e i bisogni giornalieri, irrinunciabile punto di riferimento della comunità. La necessità prima è mettere nella condizione di lavorare adeguatamente e dignitosamente tutti gli uffici, presupposto necessario alla base della ripartenza. A riguardo Officina2630.it ha spesso proposto l’utilizzo di alcuni spazi già nel patrimonio comunale: concentrarci su ciò di cui disponiamo, in maniera efficace, senza inventarci niente. Potremmo di fatto analizzare le possibilità concrete legate a tutti gli immobili sfitti ed inutilizzati del Comune di Camerino: dall’area Vallicelle, attraverso zone non danneggiate dal sisma, fino a Torre del Parco per supplire alla perdurante mancanza di locali agibili e fruibili. Unendoci alle richieste di tanti abbiamo proposto anche l’uso di spazi della Comunità Montana, in parte liberi. L’amministrazione comunale concorda sulla totale disponibilità.

Tra gli uffici della “macchina” venuti immediatamente a mancare vi è certamente quello del Giudice di Pace. Argomento che, pur non coinvolgendo molta parte della comunità, interessa l’ampia attività giudiziaria di un vastissimo territorio che, al momento, resta paralizzata. Abbiamo di fronte 2 problemi da risolvere: dove reinserire gli uffici del Giudice di Pace e come sostenere le spese in oggetto. Se, come detto dal Sindaco, la condizione necessaria per riavere tale ufficio sta nel mettere a disposizione locali, perché non utilizzare i medesimi della Comunità Montana? In tal modo il Comune risparmierà almeno 300 mila euro; ma riteniamo che la somma effettiva di spesa sia molto più alta. Sarebbe anche opportuno, considerando che l’attività giudiziaria in questione riguarda un ampissimo territorio, da tutta l’area montana fino a San Severino, già accorpato al servizio camerinese. Altra nota dolentissima di spesa sarebbe per la messa in sicurezza dell’area scelta, da “sostenere tecnicamente” perché geologicamente non senza problemi. Una comunità già molto provata dalle circostanze non merita un tale peso economico. Come ci si muoverebbe poi? Attraverso la stipula di mutui? Su questo punto, quello della spesa, Officina2630.it ha cercato di capire se e come gli uffici del Giudice di Pace debbano effettivamente essere sostenuti economicamente dalla collettività; esiste, infatti, una normativa vigente che dal 2015 indica che la spesa è a carico del Ministero della Giustizia (il DPR 18 agosto 2015, n. 133 di attuazione dell’art. 1, comma 530, della legge 190/2014 (legge di Stabilità 2015) all’art. 2 stabilisce la modifica dell’art. 1, primo comma, della legge 24 aprile 1941, n. 392 sul passaggio degli oneri). Rientra Camerino nella normativa?

Occorre fare uno sforzo per evitare di caricare l’amministrazione di spese non di competenza locale,  anche perché le finanze del Comune sono già gravemente in sofferenza tanto da costringere l’Ente a continue variazioni di bilancio per modestissime somme.