FINANZIARIA 2018 E ACQUISIZIONE DELLE SAE NEL PATRIMONIO DEI COMUNI – APPELLO ALLE AMMINISTRAZIONI

Nella legge n. 205 del 27 dicembre 2017 (Legge di Bilancio 2018) all’articolo 1, comma 750 si legge:

Al fine di trasferire le strutture abitative d’emergenza di cui all’articolo 1 dell’ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 394 del 19 settembre 2016 al patrimonio
indisponibile dei comuni interessati dagli eventi sismici che hanno colpito i territori del centro Italia a partire dal 24 agosto 2016, i medesimi comuni, le regioni, l’Agenzia del demanio e il Dipartimento della protezione civile possono stipulare accordi ai sensi dell’articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, con i quali si disciplinano, altresi’, le procedure per l’attivazione degli interventi di manutenzione. Gli oneri amministrativi derivanti dall’attuazione del presente comma sono a carico dei bilanci dei comuni cui è trasferita la proprietà delle strutture abitative di emergenza, ad esclusione di quelli scaturenti dagli eventuali espropri disposti ai sensi dell’articolo 1 della citata ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 394 del 2016 finanziati a valere sulle risorse previste dalla medesima ordinanza. I comuni sono responsabili del mantenimento dell’efficienza delle strutture da utilizzare per esigenze future di protezione civile o per lo sviluppo socioeconomico del territorio…”

La norma, in sostanza, prevede il trasferimento delle strutture abitative di emergenza al patrimonio dei Comuni. L’operazione comporterà, nel tempo, particolari responsabilità dei Comuni sia in termini economici che gestionali. Sono noti a tutti i numerosi problemi sorti nella fase di urbanizzazione e costruzione delle casette (Sae). Varie sono le lamentele dei Sindaci a riguardo tanto che alcune casette terminate non sono state consegnate ai cittadini. A questo si aggiunga quanto emerso su alcuni cantieri circa il mancato rispetto della legalità.
La prevista consegna, secondo la legge finanziaria, ai Comuni delle aree dove sono collocate le Sae impone agli Enti Locali sin da ora di intervenire con la massima celerità. Si sottolinea che la legge prevede che tutti gli oneri amministrativi e della relativa manutenzione ricadranno sui Comuni. Attraversando la già non facile procedura di rendicontazione/rimborso delle spese sostenute per il sisma, e a causa della ingente perdita della popolazione residente e del relativo gettito tributario da essa derivante, nonché della perdita spesso totale delle entrate derivanti da turismo ed attività ordinarie, molti Enti si trovano in condizioni finanziarie estremamente precarie. In sostanza si tratta di somme notevoli, che mettono a durissima prova i bilanci comunali.

A questo deve essere aggiunto che i Comuni, da subito, devono essere messi nelle condizioni di intervenire nella fase di realizzazione delle Sae perché la cattiva esecuzione dei lavori (dalle urbanizzazioni alla costruzione delle casette) ricadranno sui bilanci comunali. Pertanto è necessario un intervento immediato, congiunto e fermo di tutte le amministrazioni coinvolte per invertire quella che, nella legge approvata nel dicembre scorso, sembra un’ulteriore spada di Damocle su bilanci comunali; è indispensabile quindi intervenire per controllare, nel pieno rispetto della legalità, la corretta esecuzione dei lavori i cui problemi, nel futuro, saranno a carico delle comunità locali. In altre parole è necessario che le amministrazioni agiscano prontamente per tutelarsi dagli effetti di inadempimenti altrui.