Egregio Signor Sindaco,
nel corso della trasmissione di radio C1 del 4 maggio 2017 ha dichiarato “vorrei che qualcuno mi dicesse che cosa potevo fare che non ho fatto” , che qualcuno Le dicesse “caro Sindaco dovevi fare così, così, e così”, sottolineando “non mi basta più la critica fine a se stessa” ovvero “..non da solo.. io vorrei che i miei cittadini mi dessero consigli reali, pratici, su come si fa“. Se abbiamo interpretato bene il suo pensiero Lei lamenta che non accetta le critiche fine a se stesse e pretende la formulazione di proposte e indicazioni.
Tali osservazioni sulla mancanza di proposte, ovviamente, non riguardano officina2630.it. La nostra organizzazione è nata proprio per fare proposte, convinti che nessuno, da solo o in gruppo ristretto di persone, è in grado di affrontare la drammatica situazione dovuta al sisma. Nel “chi siamo” di officina2630.it è scritto: “Siamo un gruppo di camerinesi che hanno sentito il bisogno di proporre e sostenere idee per guardare al futuro con speranza e fiducia. Si è voluto, pertanto, creare un sito dove ognuno possa partecipare con le proprie proposte, senza polemiche di “bassa lega”, offrendo un reale, concreto e fattibile contributo per il futuro della città. Per tali idee, se credibili e funzionali al futuro, siamo pronti ad impegnarci, convinti che per raggiungere l’obiettivo non è sufficiente esprimere un progetto ma è necessario sostenerlo fino in fondo”.
Se si scorrono le pagine del sito di officina2630.it potrà notare le numerosissime proposte avanzate, le quali non hanno avuto riscontro. Stante il silenzio dell’Amministrazione siamo arrivati, persino, a notificarLe tramite posta delle domande, frutto di lunghe riflessioni che contenevano anche indicazioni di lavoro per la Pubblica Amministrazione.
Officina2630.it ha lavorato, inoltre, su proposte legislative, a prescindere dagli schieramenti politici, chiedendo modifiche e integrazioni o proponendo delle vere e proprie leggi. Benché scarno, qualche risultato vi è stato.
Abbiamo sempre lavorato sul concreto e sul possibile, lontano da sogni e fantasie.
Le proposte avanzate direttamente al Comune non hanno avuto riscontro.
Ad esempio abbiamo proposto al Commissario Straordinario di fare un testo unico delle normative sul sisma ed abbiamo invitato il Comune di Camerino, come altri enti, a sollecitare Errani a lavorare anche in tale senso. Un documento del genere avrebbe una grandissima utilità stante la confusione normativa (sul punto che cosa ha fatto il Comune? Crediamo ben poco purtroppo).
Da ultimo, poi, abbiamo sollecitato rappresentanti dell’ente locale affinché lo stesso ente individui le UMI (delinei quindi i comparti dei centri storici (anche agricoli) per organizzare gli interventi in relazione alla fase della ricostruzione: Unità Minime di Intervento, il cui dimensionamento tiene conto delle esigenze di unitarietà della progettazione e della realizzazione dell’intervento sotto il profilo strutturale, tecnico – economico, architettonico e urbanistico) ma nulla è stato fatto (basta leggere l’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale e di quello precedente): le caratteristiche dei nostri centri storici impongono la piena attuazione di quanto stabilito nell’ordinanza n. 19 del Commissario Straordinario. Per individuare le Umi non serve attendere l’Arch. Cucinella (la struttura urbanistica della città già delinea le Umi). Gli interventi autonomi e non coordinati su ogni edificio non garantiscono l’efficacia di un progetto di ricostruzione uniforme, attento non al singolo immobile ma all’intero sistema urbano. Ulteriore problematica potrebbe derivare da lavori eseguiti su una singola struttura piuttosto che su un’altra con tempi, e procedure quindi, anche differenti tra loro.
La soluzione individuata dalla legge e dal Commissario Straordinario appare essere un fatto estremamente positivo. Non si può ristrutturare un immobile senza procedere ad un intervento unitario con l’edificio accanto.
Le Umi sono il miglior strumento per la ricostruzione, invece, al momento, si segue la logica che ogni proprietario debba provvedere a se stesso.
Tali proposte non sono generiche ma precise indicazioni di lavoro nell’interesse di tutti. Tuttavia nulla è accaduto.
All’uopo viene in mente un’altra riflessione sui termini “possibile” o “preferibilmente”. Per le Umi la legge parla di Comuni che “possono” individuare le Umi, mentre per l’individuazione delle possibili aree per la ricostruzione, benché temporanea, delle scuole, si afferma che vanno indicate “preferibilmente” quelle pubbliche (ma non si escludono quelle private). Queste due espressioni sono state intese dall’Amministrazione, nei fatti, in senso opposto all’interesse della comunità: il “possono” per le Umi è divenuto un “non obbligatorio” e, quindi, non si prevede procedura inerente, per ora; il “preferibilmente” per le scuole è divenuto “obbligatoriamente” con una scelta decisamente discutibile anche con gravi problemi per la viabilità. In altre parole la logica, sinora, è stata quella di adottare le scelte più semplici, per avere meno problemi. Di fatto scelte differenti avrebbero comportato uno sforzo di elaborazione complessa ed articolata che imponeva il coinvolgimento di tutta la comunità.
La lamentela generica o l’appello come quello da Lei sottoscritto insieme ad altri sindaci, sono ben poco utili, se non a dare “sfogo” alle tante lamentele dei cittadini, ma non servono a risolvere i problemi.
Perché non fare approvare mozioni al Consiglio Comunale, o agli altri Comuni del cratere, proposte concrete da rivolgere allo Stato, invece di convocarlo solo per le strette necessità amministrative? Occorre dire al Governo ed al Commissario, in concreto, quello che è errato, cosa va modificato, quale norma occorre introdurre.
Officina2630.it ha proposto, poi, la fusione di Comuni, già affrontata in consiglio tempo addietro, purtroppo solo a parole. Che posizione ha sul punto? Ha presente che mancando la fusione dei Comuni la nostra comunità perde circa un milione e mezzo di euro l’anno? Che in dieci anni fanno 15 milioni di euro? Ha presente che nei prossimi tre anni il Comune di Camerino avrà modestissime entrate (quasi insignificanti) che impediranno, persino, la gestione dell’ordinario? Con quindici milioni di euro nelle casse si potrebbe ricreare un’economia innovativa che guarda al futuro, mentre, mancando tale scelta, purtroppo si rischia di andare verso il baratro.
Da ultimo, le pare corretto individuare tante piccole aree dove collocare le casette? Oppure era necessario individuare due grandi aree dove concentrare il tutto? Si poteva ricostruire un tessuto sociale per il prossimo decennio dove delocalizzare una parte delle attività commerciali. Invece si sta facendo una scelta opposta, favorendo la frantumazione dei rapporti economici e sociali. Inoltre avremo tante aree urbanizzate finalizzate alle sole casette, mentre potevamo individuare due sole aree da urbanizzare anche per il “dopo” sisma, a lungo termine, una volta venuta meno la necessità delle casette stesse.
Tutti hanno idee che possono essere buone o cattive, realizzabili o impossibili, ma le Istituzioni, in questo momento drammatico, devono avere la capacità di raccoglierle tutte, elaborarle, selezionarle, mediarle, perché dal confronto costante e continuo può venire solo del buono.
Officina2630.it