DEMOLIZIONI E GRUPPO TECNICO DI SOSTEGNO (GTS)

Nelle discussioni del post emergenza, per quanto di post ancora si possa parlare, spesso, pare, solo sulla carta, la questione delle demolizioni tiene banco e coinvolge a pieno la collettività. L’argomento tocca non solo coloro che si trovano a fare i conti con la messa in sicurezza delle proprie case, ma l’intera comunità: puntellare invece di demolire significa anche spendere molti soldi pubblici, qualche milione di euro.

Demolire significa spesso riaprire e liberare aree pubbliche, arterie importanti per la viabilità, o mettere in sicurezza edifici limitrofi, o, addirittura, in alcuni casi potrebbe anche significare permettere un rientro a casa a chi aspetta fuori pur avendo l’agibilità piena della propria abitazione. Di fatto si tratta di un delicatissimo tema, in particolare quando ci si trova di fronte a un dubbio, ad un limite forse tutt’altro che sottile tra quelle che sono le relazioni tecniche dei GTS (“Gruppi tecnici di sostegno supportano i Sindaci dei comuni colpiti dal terremoto nelle attività di valutazione delle misure urgenti per mettere in sicurezza edifici a salvaguardia dell’incolumità pubblica e al fine di ripristinare i servizi essenziali”) e le relazioni redatte da tecnici chiamati privatamente dai cittadini a una seconda verifica sulle schede del GTS.

Il Comune di Camerino si è dimostrato molto prudente nei riguardi delle demolizioni, fin da subito, e l’accertamento del caso “palazzo Toffee” ne è prova. Tuttavia ci resta difficile, pur comprendendo la delicatezza della questione, restare a guardare quando, in effetti, in moltissimi vicini comuni ciò avviene quasi quotidianamente, liberando strade e permettendo alla comunità di riappropriarsi anche di parti di zone rosse.

Si prendano ad esempio Castelraimondo e San Severino Marche.

Non si riesce a capire perché a Camerino tali processi decisionali restano così lenti a quasi nove mesi dal terremoto.

Al di là delle congetture, ci auguriamo che, poiché il GTS è costituito, tra gli altri membri, anche da un tecnico designato dal Comune (come da Circolare DiComaC del 15/09/2016 n. UC/TERAG16/ 47429 su finalità e composizione dei GTS), da parte dell’Amministrazione si considerino, nei limiti della normativa anche ordinaria,
tutte le possibili variabili di un disagio. Un disagio che potrebbe essere, anche se involontariamente e certamente in buona fede, arrecato ed accresciuto, anziché diminuito. Ad un’attentissima e scrupolosa valutazione tra il demolire o il puntellare si accompagnerebbe anche un significativo risparmio per le finanze dello Stato.