“IL COMMISSARIO ERRANI E I TECNICI SI PRESTERANNO A QUESTA OPERAZIONE? DI BUTTARE TANTI SOLDI SOTTO TERRA E DI FARE UN ABORTO DI SCUOLA?”

Riceviamo e pubblichiamo il contributo:

“Con  la scossa del 24 agosto e quella del 26 ottobre l’Istituto Betti è stato messo ko. Se, come dicono gli psicologi, dobbiamo trovare il lato positivo anche in eventi tragici, si potrebbe  dire che, dalle  ceneri della scuola Betti nascerà una scuola moderna, con aule, laboratori, biblioteca, sala multimediale, palestre, spazi esterni,  mensa , cucina…. Accanto alla scuola poi gli spazi della direzione, per gli uffici, per gli  insegnanti……Una scuola in linea con le indicazioni del Ministero in fatto di spazi flessibili, ambienti digitali, aperti alla comunità….

Dopo l’inagibilità, le ristrettezze, gli accomodamenti qui e là finalmente la comunità scolastica potrà trovare prima di tutto un edificio sicuro e poi veramente all’avanguardia così che la scuola per i prossimi decenni potrà avere tutte le condizioni per una didattica all’altezza dei tempi e dei bisogni di una società competitiva.

Un po’ di numeri: una scuola per 30 bambini dai 3 ai 6 anni, per 200 alunni da 6 agli 11 anni, 150 alunni dagli 11 ai 14 anni, una segreteria, una direzione, un corpo insegnante di tutto riguardo 60 persone, personale ata …. C’è poi il problema della primaria Salvo D’Acquisto che sta aspettando una nuova sede ma che dopo quello che è accaduto il 24, il 26 e il 30 spero non  torni più dove una amministrazione poco lungimirante l’aveva destinata ( in via Medici). Penso quindi che l’istituto Betti sia destinato ad accogliere tutte le scuole di Camerino, un bel numero di alunni, docenti, personale di servizio. Oltre l’ area scolastica servirà l’area di parcheggio per gli operatori, l’area di parcheggio degli utenti, dei servizi di trasporto, una viabilità diversa dall’attuale.

Ma come stanno approfittando di questa occasione storica gli amministratori comunali? Vogliono abbattere le scuole prefabbricate della provincia in loc Madonna delle Carceri e il centro sociale di Madonna delle carceri. Ma per fare che cosa? Una scuola come quella che era in centro, come il vecchio Istituto Betti, senza parcheggi per gli insegnanti, senza parcheggi per gli utenti, senza palestre, senza aula insegnanti, senza…….spazio verde, senza laboratori., senza spazi per i pulmini…… E’ proprio vero che noi del futuro non vogliamo sentir parlare, siamo così attaccati al passato da non saperci proiettare neanche nel futuro prossimo.

E che dire poi delle notizie che compaiono sui vari mezzi di comunicazione? I tecnici del Commissario Straordinario starebbero progettando, ma su cosa? Hanno acquisito dati dagli operatori, conoscono la situazione dell’area? E’ possibile che servano pali fino a 29 metri per le fondazioni? Il Commissario Errani e i tecnici si presteranno a questa operazione? Di buttare tanti soldi sotto terra e di fare un aborto di scuola?”