“NEL MERITO DELLE PRATICHE DEL CONTRIBUTO PER AUTONOMA SISTEMAZIONE”

“A quattro mesi dal terremoto del 26 ottobre nelle discussioni, nei confronti quando ci si incontra con conoscenti e amici emergono tutte le preoccupazioni, i ricordi, i problemi, i dubbi, la sfiducia e in qualche caso la rabbia. Cova sotto la cenere la scintilla che potrebbe far precipitare la situazione. Viviamo in un tempo dove la distanza tra il cittadino e le istituzioni è sempre più ampia e la gestione anche di semplici pratiche post terremoto può avere conseguenze deleterie.

Voglio entrare nel merito delle pratiche del contributo per autonoma sistemazione. I fondi sono nelle casse del Comune e sono circa 2 milioni e 700.000 euro che ad oggi, 26 febbraio, considerando anche le famiglie che sono uscite dopo il terremoto del 24 agosto (63) sono state pagate fino al 31 dicembre 1.182 nuclei familiari.

Sono ancora da distribuire tanti fondi, come affermato in alcuni organi di stampa, sono circa 6.000 coloro che sono in autonoma sistemazione. Forti ritardi non addebitabili alla macchina organizzativa, alla cosiddetta burocrazia. Quella che si invoca sempre quando ci sono ritardi. Io penso invece che i ritardi siano attribuibili al fatto che alla sistemazione degli uffici non è stato dato il giusto e necessario rilievo. Ogni cittadino, ogni famiglia, dopo il terremoto si è preoccupata di sistemarsi più o meno provvisoriamente ma via via che passava il tempo ha cercato e trovato sistemazioni più stabili. Non è stato così per il Comune! La sistemazione d’emergenza è stata presso il Contram ma non c’è stata evoluzione. Solo poche strutture provvisorie sono state realizzate quando negli uffici tante persone lavorano ancora nello stesso spazio. E’ facile capire che quando si lavora in un ambiente con diverse persone e con l’accesso al pubblico è difficile concentrarsi, lavorare, produrre. Poi, se come è vero si può assumere, perché tutte queste difficoltà? Si assumano persone valide che possano lavorare e accelerare le procedure.

Un’altra considerazione è di tipo economico. Le famiglie che hanno trovato delle sistemazioni autonome hanno fatto da sole, senza gravare sulle strutture pubbliche e come risposta stanno ricevendo ritardi nel pagamento del contributo. Coloro che lo hanno ricevuto hanno avuto il saldo fino al 31 dicembre. Sono già passati altri due mesi e molti non hanno avuto ancora niente, almeno a Camerino.

Questo fatto non solo penalizza le famiglie ma anche l’economia della zona. Chi in passato aveva entrate diverse ora, si trova a non averle più e/o addirittura deve pagare l’affitto. E spesso che affitti!!!

Chi si trova in questa situazione certo non spende. Le statistiche dicono che i nostri territori hanno perso il 90% delle vendite di prodotti provenienti dall’agricoltura ma il Comune che fa per far circolare le risorse?

Le famiglie che sono rimaste in zona sostengono l’economia locale ma ormai sono di meno e più in difficoltà. E’ necessario far rientrare le famiglie lontane al più presto, anche con provvedimenti radicali che il sindaco può assumere.”

Clara Maccari